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Le due serate osservative alla oramai consueta festa di "Traversara in
fiore" si sono svolte finalmente all'insegna del più totale bel tempo.
Sia la serata di sabato 2 aprile che quella di domenica 10 hanno avuto
un bel cielo sereno.
Il gruppo di astrofili di ALPA e ARAR, in questa edizione si è trovato di fronte ad una distesa di costole di maiale in cottura, che ha messo in seria difficoltà le pur forti volontà dietetiche di questi 'eroi' stimolati da profumi di atavici ricordi mangerecci.
Con questo profumo nelle narici abbiamo approntato gli strumenti, un
rifrattore da 102, un riflettore da 114 e un binocolo 20X100.
E' cominciata così la serata osservativa inquadrando la classica doppia Mizar e Alcor, la nebulosa di Orione M42, Saturno che non
finisce mai di sollevare stupore.
Non è mancata la presentazione delle costellazioni del cielo
primaverile coadiuvati dagli immancabili laser verdi e fogli plastificati con i dati sui vari pianeti del sistema solare.
Una bella affluenza di curiosi e appassionati anche nella serata della Domenica 10 che non ci ha colti impreparati.
Dopo esserci rifocillati con un buon piatto di 'minestra e fagioli' bella calda, abbiamo posizionato i nostri strumenti, questa volta il
rifrattore da 102 è stato sostituito da un Maksutov Cassegrain da 150 mm che ha dato la possibilità di inquadrare i molti crateri di una splendida Luna al primo quarto.
Molti hanno chiesto su come trovare la stella Polare, o come fare ad individuare i pianeti tra le costellazioni e anche quando il luminoso
pianeta Venere si vede al mattino o al tramonto.
Anche questa serata infine, è passata con i telescopi attorniati da diversi capannelli di persone curiose sui vari argomenti di astronomia, mostrando di apprezzare sempre più l'inserimento di queste
serate dedicate all'osservazione del cielo in una manifestazione
fortemente legata alla terra come quella di "Traversara in fiore".
Bellissimi fuochi artificiali hanno concluso anche quest'anno due splendide serate dedicate all'astronomia, con l'augurio di rivederci alla prossima primavera.
Giuliano Deserti
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